Monumento al Colonnello Alessandro Platone – Nervesa della Battaglia

Dopo la realizzazione della ciclopedonale La Tradotta a Nervesa che corre parallela alla vecchia ferrovia, è stato “riscoperto” il monumento a Platone, fino a pochissimo tempo fa sconosciuto ai più – almeno a quelli della mia età – e localizzato in una zona quasi inaccessibile alla maggior parte delle persone visto che si trova in prossimità di una ferrovia fino a poco tempo fa abbandonata ed in un vigneto lontano da ogni altra via di comunicazione. Chi era Alessandro Platone? Come mai gli è stato dedicato un cippo? Perché il monumento si trova proprio in quel posto? Lo scopriamo in questo articolo dedicato al monumento ad Alessandro Platone.

Cosa: si tratta di un monumento dedicato alla figura di Alessandro Platone, colonnello della 60a Armata che venne incaricata di scendere in primissima linea e respingere le truppe nemiche austriache che ormai avevano malauguratamente sconfinato a Destra Piave ed erano approdate a Nervesa nel Giugno 1918. Quei minuti di orologio scandivano la vita di migliaia di uomini e, in quei momenti, si decidevano le sorti della Nazione intera e della guerra che ormai si protraeva da ben 4 anni. Una disperata azione per bloccare il nemico era cruciale per scongiurare una capitolazione Italiana ormai considerata prossima.

Nonostante l’azione contro i nemici fosse delle più disperate, Platone incitò i compagni a portare a termine il compito a loro assegnato e fu il primo in testa al gruppo a lanciarsi verso il fuoco nemico. Platone cadde in quel punto, a pochi passi dalle armi nemiche, il 19 Giugno 1918.

I suoi compagni superstiti ammirarono il coraggio del proprio Colonnello: fu il primo del suo manipolo ad esporsi al fuoco nemico ed ammirarono altresì lo slancio con cui li incitò ad imitarlo. Fu un’azione disperata contro le mitragliatrici austriache spianate, ma guidata dall’amore per la sua Patria e per la sua famiglia che si era impegnato a difendere a qualsiasi costo.

Il monumento, pertanto, celebra una guida ed grande soldato con un senso del dovere irremovibile, ma anche un uomo ed amico coraggioso. Oggi Alessandro Platone è ricordato, quindi, come uno degli eroi che contribuirono con la propria vita all’arresto delle truppe austriache.

Come: lungo la ciclopedonale La Tradotta si incappa in questo cippo datato 1919 ca, situato tra la ciclopedonale ed un vigneto. Il monumento consiste in un blocco di pietra bianca che riporta un’iscrizione ornata da bassorilievi. L’area del monumento è circoscritta dalle vecchie recinzioni ferroviarie (infatti la tradotta sta a due passi) ed è circondata da cipressi.

Dove: a Nervesa lungo la ciclopedonale La Tradotta, tra l’intersezione di Via Madonnetta e Via Brigata Udine.

Perché visitarlo:

  1. perché anziché studiare solamente sui libri, sarebbe intelligente capire le dinamiche degli scontri e collocare nello spazio i luoghi legati al conflitto mondiale, come il fronte o un luogo di battaglia come questo, visto che sono accessibili a tutti gratuitamente;
  2. è un luogo che induce alla riflettere su una generazione spazzata via dalla guerra, ma che possedeva dei valori a cui aveva deciso di non rinunciare neanche di fronte a morte certa.

Federica Olivotto

fonti: http://www.frontedelpiave.info/public/modules/Fronte_del_Piave_article/Fronte_del_Piave_view_article.php?id_a=210&app_l2=102&app_l3=206&app_l4=210&sito=Fronte-del-Piave&titolo=Alessandro-Platone

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